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Secondo quanto riferito, indagata su una massiccia violazione dei dati della Coca-Cola da parte di hacker filo-russi: ecco i dettagli

Secondo quanto riferito, una massiccia violazione dei dati della Coca-Cola da parte di hacker filo-russi è sotto inchiesta: ecco i dettagli

Nel frattempo, Elon Musk ha scherzato sul fatto che avrebbe poi comprato la Coca-Cola e consegnato la cocaina.

Coca-Cola, il marchio multinazionale di bibite, sarebbe stato violato da un gruppo di hacker filo-russo chiamato Stormous. La denuncia arriva da The Register, a cui il brand Coca-Cola ha rivelato la sua indagine in corso. La società è apparentemente a conoscenza della richiesta di perdita di dati e sta lavorando con le forze dell'ordine per risolvere il problema.

Coca-Cola Hack: dettagli

Il gruppo di hacker pro-Cremlino Stormous ha documentato circa 161 gigabyte di dati della Coca-Cola violati sul dark web. L'elenco recita: "Abbiamo violato alcuni dei server dell'azienda (Coca-Cola) e vi abbiamo trasmesso una grande quantità di dati a loro insaputa e vogliamo venderli a qualcun altro".

Gli hacker stanno vendendo i dati trapelati dalla Coca-Cola per circa $ 64 in criptovaluta. Aggiunge inoltre che il prezzo potrebbe essere negoziato “a seconda della quantità di dati desiderati”.

Questi dati della Coca-Cola sono trapelati il ​​24 aprile 2022 e da allora la vittima, ovvero la Coca-Cola, ha rilasciato una dichiarazione.

Il vicepresidente globale di Coca-Cola Communications, Scott Leith, ha dichiarato al registro: “Siamo a conoscenza della questione e stiamo indagando per determinare la validità del reclamo. Ci stiamo coordinando con le forze dell'ordine”.

Coca Cola in tempesta

Pochi giorni prima dell'hacking, Stomrous avrebbe tenuto un sondaggio sul suo gruppo Telegram chiedendo ai suoi follower quale marchio avrebbe dovuto prendere di mira e Coca-Cola ha ricevuto circa il 72% dei voti.

Venendo al perché di tutto ciò, la banda di hacker aveva precedentemente postato che "se qualsiasi parte in diverse parti del mondo decidesse di organizzare uno o più attacchi informatici contro la Russia, saremo nella giusta direzione e faremo tutto il possibile per abbandonare l'appello dell'Occidente, in particolare le infrastrutture.

Quindi questo è il mondo in cui viviamo. Come osserva Kevin Mitnick, consulente e autore americano per la sicurezza informatica, “Gli hacker rompono i sistemi a scopo di lucro. Prima si trattava solo di curiosità intellettuale, ricerca della conoscenza e del brivido, e ora l'hacking è un grande affare".

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