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Le autorità brasiliane reprimono la distribuzione illegale di anime e webtoon

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Le autorità brasiliane reprimono la distribuzione illegale di anime e webtoon

Infliggendo un duro colpo alla pirateria online, il 25 aprile 2024 le autorità brasiliane hanno effettuato la seconda fase di un'operazione coordinata, denominata Operazione Animes, mirata alla distribuzione illegale di anime giapponesi e webtoon coreani.

Questa operazione è stata condotta dalle forze di polizia civile di cinque stati – Alagoas, Ceará, Minas Gerais, Rio Grande do Sul e San Paolo – con l’obiettivo di proteggere i diritti di proprietà intellettuale e smantellare le reti criminali che traggono profitto dai contenuti hackerati.

L’operazione, guidata dal Laboratorio Operazioni Cibernetiche (Ciberlab) del Ministero di Giustizia e Pubblica Sicurezza, ha portato all’esecuzione di 11 mandati di perquisizione. Le autorità hanno sequestrato dispositivi informatici e dischi rigidi sospettati di contenere prove di violazione del copyright.

Inoltre, due siti web che offrivano cartoni animati e webtoon piratati, i cui nomi non sono stati divulgati, sono stati bloccati e i risultati dei motori di ricerca relativi a tali contenuti sono stati deindicizzati.

In Brasile, la pena per chi commette questo reato è la reclusione da due a quattro anni e una multa (articolo 184, §3 del Codice penale brasiliano). Gli indagati possono anche essere accusati di associazione a delinquere (articolo 288 – Codice penale) e riciclaggio di denaro (articolo 1 – Legge 9.613/1998).

L'operazione Animes rispecchia l'approccio dell'"Operazione 404", una precedente repressione della pirateria online, ed è portata avanti in collaborazione con organizzazioni internazionali come la Content Overseas Distribution Association (CODA) con sede in Giappone e la Copyright Overseas Promotion Association (COA). dalla Corea del Sud.

In precedenza, durante la prima fase dell'"Operazione Animes", molti siti di pirateria di anime in Brasile, tra cui "goyabu.com" e "animeyabu.com", erano stati chiusi sulla base delle accuse mosse dal CODA.

In totale, nell'ambito di questa operazione sono stati demoliti 31 siti.

Fonte: Gov.br